venerdì 7 giugno 2013

Eloise e La Contessa Sanguinaria

Eloise e La Contessa Sanguinaria
di Eleanor LeJune




Sinossi
Il racconto che vi presentiamo è una storia d'amore e di morte che si svolge nel tetro castello della Contessa Bathory, figura realmente esistita, la quale, nella convinzione che facendo il bagno in una vasca piena di sangue di fanciulle vergini, ringiovanisse, uccise ben 650 fanciulle. E' la storia di Eloise che, innamoratasi della contessa e contraccambiata, precipita in un abisso senza fine. Lo scritto è un libero adattamento del racconto La Speranza (La torture par l’espérance) di Villiers de l’Isle-Adam, uno scrittore romantico alla maniera retorica dei francesi e risente degli influssi di di H.P.Lovecraft e di Alphonse Momas. Il libro è interattivo, riccamente illustrato e contiene al suo interno la possibilità di scaricarsi gratuitamente ben quattro e-book: due all’inizio del libro, scaricabili anche dall’anteprima di Amazon e gli altri due, solo per coloro che acquistano l’e-book, alla fine del libro. Gli e-books sono: La Porta dei Sogni – Catalogo di Letteratura Erotica, una valutazione del Portfolio Glamour – Le Attrici di Jean Rollin. Il Portfolio Glamour – Le Attrici di Jean Rollin fa valutare l’acquisto dell’e-book Le Impudiche Vampire di Jean Rollin. Alla fine dell’e-book è possibile scaricarsi due opere complete: Erzsébet Bathory, Pdf di 55 pagine che illustra la vita di Erzsébet Bathory e dei film girati sul suo personaggio. L’e-book è riccamente illustrato con tutte le scene proibite tratte dai film, film di cui si riporta anche Cast, Trama e Critica, nonché la Filmografia sulla Contessa Sanguinaria. Altro e-book in omaggio: La Rose de Fer di Jean Rollin, PDF di circa 20 pagine, analisi di uno dei film più erotici del regista francese, riccamente illustrato. Al fine di far valutare lo stile di scrittura si riporta:
L’Incipit del racconto:
“Poco prima che Erzsébet l’avesse mandata a chiamare, aveva pensato che Dio misericordioso, se esisteva, la doveva proteggere in quelle ore in cui né la forza della volontà, né l’oblio delle droghe, la potevano tenere lontana dall'abisso della perdizione. Aveva sempre saputo che la morte è generosa perché da essa non c'è ritorno, ma chi come lei, emergeva, esangue e carica di memorie, dalle cavità della notte, dai meandri dei sotterranei gementi di dolore, non avrebbe avuto più pace. Che stupida era stata a voler conoscere con tanta incoscienza il piacere del dolore altrui e l’esplorazione di misteri che la mente umana non avrebbe mai dovuto percepire! Che sciocca, che follia era stata seguire la sua amante in quei terrori che ora sarebbero stati suoi.”
E da un brano tratto dal secondo capitolo.
La nube che le velava gli occhi e le faceva vedere ogni cosa come attraverso una nebbia, si dissipò d'incanto. La memoria le tornò, lucida, inesorabile, disperata, con la visione netta della situazione immediata, con l'angoscia del vuoto immenso che si era aperto nel suo cuore. Doveva implorare, doveva solo implorare, perché non aveva più nulla da perdere, perché tutto era perduto.”
E da un brano tratto dal quarto capitolo.
Ma, tra le molte sofferenze di quei giorni la più dolorosa era l'obbligo al silenzio. Più urlava, più veniva suppliziata, per cui aveva imparato a reprimere le grida. Ciò che aveva visto e imparato in quelle empie ore non poteva essere detto a parole, perché al suo linguaggio mancavano termini e concetti di riferimento. La scoperta del dolore e della sua sopportazione si basava su sensazioni indipendenti da quelle che il sistema nervoso umano era in grado di ricevere normalmente: sensazioni che giocavano su aspetti paradossali del tempo e dello spazio, che trovavano la loro ragione d’essere nella follia e che, in fondo, non possedevano un'esistenza autonoma e definita. “
Il libro si completa con una lunga nota introduttiva ove si illustra la vita di Erzsébet Bathory, una filmografia vampirica e i film sulla contessa sanguinaria.

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