di Eleanor LeJune
Sinossi
Il racconto che
vi presentiamo è una storia d'amore e di
morte che si svolge nel tetro
castello della Contessa Bathory, figura realmente esistita, la quale, nella
convinzione che facendo il bagno in una vasca piena di sangue di fanciulle vergini, ringiovanisse, uccise ben 650 fanciulle. E' la storia di Eloise che, innamoratasi
della contessa e contraccambiata,
precipita in un abisso senza fine. Lo
scritto è un libero adattamento del racconto La Speranza (La torture par
l’espérance) di Villiers de l’Isle-Adam, uno scrittore romantico alla maniera
retorica dei francesi e risente degli influssi
di di H.P.Lovecraft e di Alphonse
Momas. Il libro è interattivo, riccamente illustrato e contiene al suo interno la possibilità di
scaricarsi gratuitamente ben quattro e-book: due all’inizio del libro, scaricabili anche dall’anteprima di
Amazon e gli altri due, solo per coloro che acquistano l’e-book, alla fine del
libro. Gli e-books sono: La Porta dei Sogni – Catalogo di
Letteratura Erotica, una valutazione del Portfolio Glamour – Le Attrici di Jean
Rollin. Il Portfolio Glamour – Le Attrici di Jean Rollin fa valutare
l’acquisto dell’e-book Le Impudiche
Vampire di Jean Rollin. Alla fine dell’e-book
è possibile scaricarsi due opere
complete: Erzsébet Bathory, Pdf di 55 pagine che illustra la vita di
Erzsébet Bathory e dei film girati
sul suo personaggio. L’e-book è riccamente illustrato con tutte le scene
proibite tratte dai film, film di cui si riporta anche Cast, Trama e Critica, nonché la Filmografia sulla Contessa Sanguinaria. Altro e-book in omaggio: La Rose
de Fer di Jean Rollin, PDF di circa 20 pagine, analisi di uno dei film più erotici del regista francese, riccamente illustrato. Al fine di far valutare lo stile di
scrittura si riporta:
L’Incipit del
racconto:
“Poco prima che
Erzsébet l’avesse mandata a chiamare, aveva pensato che Dio misericordioso, se
esisteva, la doveva proteggere in quelle ore in cui né la forza della volontà,
né l’oblio delle droghe, la potevano tenere lontana dall'abisso della
perdizione. Aveva sempre saputo che la morte è generosa perché da essa non c'è
ritorno, ma chi come lei, emergeva, esangue e carica di memorie, dalle cavità
della notte, dai meandri dei sotterranei gementi di dolore, non avrebbe avuto
più pace. Che stupida era stata a voler conoscere con tanta incoscienza il
piacere del dolore altrui e l’esplorazione di misteri che la mente umana non
avrebbe mai dovuto percepire! Che sciocca, che follia era stata seguire la sua
amante in quei terrori che ora sarebbero stati suoi.”
E da un brano tratto
dal secondo capitolo.
“La nube che le velava
gli occhi e le faceva vedere ogni cosa come attraverso una nebbia, si dissipò
d'incanto. La memoria le tornò, lucida, inesorabile, disperata, con la visione
netta della situazione immediata, con l'angoscia del vuoto immenso che si era
aperto nel suo cuore. Doveva implorare, doveva solo implorare, perché non aveva
più nulla da perdere, perché tutto era perduto.”
E da un brano tratto
dal quarto capitolo.
“Ma, tra le molte
sofferenze di quei giorni la più dolorosa era l'obbligo al silenzio. Più
urlava, più veniva suppliziata, per cui aveva imparato a reprimere le grida.
Ciò che aveva visto e imparato in quelle empie ore non poteva essere detto a
parole, perché al suo linguaggio mancavano termini e concetti di riferimento.
La scoperta del dolore e della sua sopportazione si basava su sensazioni
indipendenti da quelle che il sistema nervoso umano era in grado di ricevere
normalmente: sensazioni che giocavano su aspetti paradossali del tempo e dello
spazio, che trovavano la loro ragione d’essere nella follia e che, in fondo,
non possedevano un'esistenza autonoma e definita. “
Il libro si
completa con una lunga nota introduttiva
ove si illustra la vita di Erzsébet
Bathory, una filmografia vampirica e
i film sulla contessa sanguinaria.
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