La Danzatrice Nuda (Le Indagini Segrete di Gabriele D'Annunzio)
Descrizione
prodotto
Sinossi
Remake di un racconto degli anni 30: La
Ballerina Nuda, che non aveva come protagonista Gabriele D’Annunzio.
Adelaide Byrne adatta il suo stile di scrittura a quello degli anni
20 e porta avanti il suo discorso sulle Indagini Segrete di Gabriele
D’Annunzio. Indagini che egli compie solo se esse vengono richieste
da belle donne disposte poi a ricompensare l’eroe con una notte
d’amore. Richiesta che egli fa non come obbligo, ma solo come riconoscenza
e se la dama, alfine, lo desidera. Altrimenti si sente comunque
ricompensato.
Nelle sue avventure
è spesso accompagnato da Eleonora Danieli, conosciuta nell’avventura
dal titolo Il
Mistero della Torre. Donna a cui è legato sentimentalmente,
anche se tra loro non si parla mai di un rapporto duraturo, amanti
entrambi della rispettiva libertà.
In questa avventura,
dopo cinque anni di lontananza si ritrova con Eleonora Danieli per
passare una notte d’amore. La donna gli chiede di indagare, per
conto di un suo misterioso amico, sulla morte di una ballerina.
D’Annunzio chiede quale sarà la sua ricompensa, visto che
a chiedere lo svolgimento di una indagine è un uomo. Eleonora Danieli
per convincerlo gli lancia una sfida. Una sfida singolare che
egli perderà, costringendolo così ancora una volta a risolvere un delitto
che altrimenti, forse, sarebbe rimasto impunito.
Si tratta di un racconto
breve che non pretende di essere un capolavoro, ma che è lineare,
raccontato con un linguaggio senza difetti che rispetta la verosimiglianza
dei fatti, il logico e serrato svolgersi delle indagini.
E proprio nella sua
semplicità e nella sua brevità sta la piacevolezza della lettura.
L’azione si
svolge a Roma e l’autrice è stata attenta a rispettarne i luoghi
e gli edifici di quell’epoca: i primi del novecento.
eBook di 18 pagine
dedicate al racconto + altre
pagine dedicate alla presentazione di opere di Adelaide Byrne. Il prezzo
dell’eBook si riferisce esclusivamente alle 18 pagine del racconto La
Danzatrice Nuda.
Estratto da La Danzatrice Nuda
La rappresentazione della grandiosa rivista musicale intitolata «Mille e una donna» attraeva l'attenzione e la curiosità di tutta la città di Roma. Ogni sera lo spettacolo si ripeteva davanti a un teatro esaurito e la folla plaudente degli spettatori decretava alle rappresentazioni il più vivo successo.
Quella rivista era una fantasmagoria di quadri
i quali si succedevano con grande sfarzo l'uno all'altro e di cui la protagonista
assoluta era Maria Evangelisti, la ballerina che vi si
esibiva completamente nuda.
Si trattava di un insieme di danze, di canti e di
giochi di illusionismo assai divertenti e il quadro finale che
rappresentava il clou dello spettacolo era costituito da una immensa
palla di gomma che veniva lanciata da ragazze, quasi completamente nude,
attraverso il palcoscenico in una finta partita di calcio.
A un certo momento, la palla veniva issata mediante un
gancio e sollevata fino a metà altezza del palcoscenico. Un grosso turco
sparava contro di essa un colpo di rivoltella a salve e la palla si apriva per
farne uscire la diva della rivista, una magnifica creola tutta
nuda che si univa alle danze e creava la fantasmagoria finale.
Questo quadro, di grande effetto, otteneva un successo
strepitoso. Una sera, la scena si ripetè come al solito tra l'entusiasmo
degli spettatori che, ormai al corrente della sorpresa, aspettavano di
vedere uscire la magnifica creola, e la sua splendente nudità, dal
fantastico pallone da foot-ball.
Il grosso turco si piazzò, come sempre, da un lato
della scena, e sparò il colpo di rivoltella a salve per fare aprire il pallone.
Gli spettatori erano tutti intenti, ma improvvisamente, invece del
solito applauso scrosciante, echeggiò per la sala un grido di raccapriccio. Dal
pallone, apertosi regolarmente, anziché la bella creola sorridente cadde
come uno straccio il corpo della povera ballerina, grondante sangue.
Accadde una confusione indescrivibile. Mentre gli spettatori
si alzavano in piedi gridando di orrore e di pietà, gli artisti che si
trovavano in scena accorrevano per recare soccorso alla poveretta.
Altri fuggivano inorriditi, mentre alcune ballerine
svenivano con acute grida di spavento e venivano calpestate da chi accorreva e
da chi fuggiva. Il grosso turco era impietrito al suo posto atterrito e
inebetito.
Fortunatamente, il direttore di scena non perse del
tutto la testa, e mentre ordinava di chiudere il sipario, tentava di far
allontanare tutti per lasciare passare il medico del teatro, subito
accorso sul palcoscenico.
Quasi contemporaneamente, il Maresciallo dei Carabinieri
sopraggiungeva ordinando di chiudere tutte le porte di accesso al palcoscenico
e ai camerini degli artisti per modo che nessuno potesse uscire.
Quando giunse sul palcoscenico, la ballerina
fu trasportata a braccia fino nel suo camerino dove rimasero solo il medico
e il Maresciallo dei Carabinieri.
La ballerina, ancor tutta nuda, truccata da scena,
giaceva su una poltrona presso la quale era inginocchiato il medico.
Aveva gli occhi chiusi e respirava appena, affannosamente. Aveva il volto e una
parte del busto macchiati di sangue.
Il medico le porgeva i primi soccorsi mentre il Maresciallo
dei Carabinieri aspettava che la infelice potesse riprendere
conoscenza per interrogarla. Ma di lì a pochi minuti il medico si rialzò
e disse laconicamente:
— Nulla da fare, maresciallo.
La ragazza non ne ha che per pochi minuti.
— Impossibile farle
riprendere conoscenza? — domandò il Maresciallo dei Carabinieri.
— Impossibile.
Successe un breve silenzio.
La ballerina respirava così lievemente che il suo
respiro non si udiva nemmeno. Il medico l'aveva coperta con un panno trovato
nel suo camerino. Dopo qualche minuto la poveretta sussultò, fece un
movimento brusco come per tentare di alzarsi, si accasciò nuovamente sulla
poltrona, mentre il medico le teneva un polso tra due dita. Poi, non si
mosse più.
Il medico abbandonò il polso della sciagurata:
Maria Evangelisti era morta.
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