Le Due Rivali: Le Indagini Segrete di Gabriele D'Annunzio
Descrizione
prodotto
Sinossi
Trama: Una conversazione carpita in treno
da Gabriele D’Annunzio gli fa sospettare la possibilità di un delitto.
Con la sua amante e collaboratrice, Eleonora Danieli, si
trasferisce sulla Riviera Ligure, e più precisamente a Santa
Margherita Ligure, per controllare che nulla accada al famoso pittore
Ernesto Giribaldi, la vittima probabile.
E qui, proprio sotto i
suoi occhi, avviene il delitto. Un delitto impossibile, in
quanto, nella cabina da spiaggia in cui è avvenuto il misfatto,
nessuno è entrato. Inoltre la cabina è stata tenuta costantemente sotto
sorveglianza. Inizialmente si sospetta il suicidio, ma come si
sarebbe ucciso? La ferita è proprio al centro della schiena, in un punto in cui
la mano non può arrivare. E poi non vi sono armi nella cabina. Un mistero,
un vero rebus.
Romanzo Breve di 30
pagine.
Estratto da Le Due Rivali
Quell'autunno era così dolce che il dodici ottobre,
al mattino, parecchie famiglie, che avevano prolungato la loro dimora
nelle ville di Santa Margherita Ligure, erano discese in riva al mare.
Questo si sarebbe detto, fra le rocce e le nubi
dell'orizzonte, un lago di montagna, assopito in mezzo agli scogli che
l'imprigionavano, se non vi fosse stato nell'aria quel qualche cosa di leggero,
e nel cielo quei colori pallidi, teneri e indefiniti, che danno a certe
giornate, in quella zona, un fascino particolarissimo.
— E' delizioso! —
mormorò Eleonora.
E aggiunse, dopo un momento:
— Tuttavia, non siamo
venuti qui per goderci degli spettacoli della natura o per domandarci se quell'enorme
guglia di pietra che si drizza alla nostra sinistra fu realmente la dimora di Gabriele
D’Annunzio.
— Siamo venuti qui
— disse il principe D’Annunzio — in
seguito alla conversazione che io ho sorpreso, due settimane fa, in una
vettura-ristorante, tra un signore e una signora.
— E di cui io non ho
potuto afferrare nemmeno una parola...
— Se quel signore e
quella signora avessero sospettato per un solo momento che si fosse potuto
afferrare una sola parola di quello che dicevano, non avrebbero fiatato, perchè
quel che dicevano era di una gravità eccezionale. Ma io ho l'orecchio
finissimo, e, pur non avendo potuto udire tutte le frasi, affermo che possiamo
basarci su due certezze. La prima. Quel signore e quella signora, che sono
fratello e sorella, hanno appuntamento oggi, dodici ottobre, a mezzogiorno meno
un quarto, nella località detta Nozarego, con una terza persona, sposata, che
vuole ad ogni costo riavere la sua libertà. La seconda. L'appuntamento, durante
il quale si metteranno definitivamente d'accordo, deve essere seguito verso
sera da una passeggiata sulle rocce a picco sul mare; alla quale passeggiata la
terza persona condurrà colui o colei, non sono in grado di precisare, di cui
cercano di sbarazzarsi. Ecco le basi della faccenda. Orbene, poiché io so che
c'è, sopra Santa Margherita Ligure, una località detta Nozarego, tutt'altro che
frequentata, noi siamo qui già da tempo per ostacolare il piano di quei malvagi
personaggi.
— Quale piano? —
domandò Eleonora. — Perchè,
infine, siete voi che supponete che vi sarà una vittima e che questa vittima
sarà precipitata dall'alto delle rocce. Mi avete detto voi stesso di non avere
udito alcuna allusione alla possibilità del delitto....
— Infatti, ma ho
sentito delle parole chiarissime relativamente al matrimonio del fratello o
della sorella con la moglie o col marito della terza persona, il che implica la
necessità di un delitto...
Erano seduti sulla terrazza del Circolo, di fronte
alla scala che discendeva alla spiaggia. Dominavano, così, alcune cabine
private, dinanzi alle quali quattro signori giocavano al bridge,
mentre alcune signore discorrevano e ricamavano.
Più lontano, verso il mare, vi era un'altra cabina,
isolata e chiusa.
Cinque o sei bimbi, con le gambe nude, giocavano
nell'acqua.
— Ebbene, no —
disse Eleonora — tutta questa
dolcezza e questo fascino di autunno non riescono a distrarmi. Ad onta di
tutto, presto tanta fede a tutte le vostre supposizioni che non posso,
distrarmi dal brutto problema. Quale, tra queste persone, è la minacciata? La
morte ha già scelto la sua vittima. Quale? E' forse quella donna bionda, che si
dondola, ridendo? E' forse quel signore grosso che mima? Qual'è l'individuo che
nasconde nel fondo del suo intimo l'idea del delitto? Tutta questa gente sembra
serena e si diverte, tuttavia la morte si aggira all'intorno.
— Finalmente —
esclamò D’Annunzio — finalmente
anche voi vi appassionate! Non ve l'avevo detto, forse? Tutto è avventura e
solo l'avventura ha valore nel mondo! Al soffio di quel che può accadere,
eccovi tutta fremente. Partecipate a tutti i drammi che vi palpitano intorno, e
il senso del mistero si sveglia in fondo al vostro essere! Con che sguardo
acuto osservate quella coppia che arriva! Chi può sapere? Forse, quel signore
vuole sopprimere sua moglie? Oppure è la signora che sogna di far sparire suo
marito?...
— I Giribaldi? Neppure
per sogno! Sono una coppia eccellente. Lui è uno scultore e pittore di fama,
lei una scrittrice di altrettanto valore. Ieri, all'albergo, ho parlato a lungo
con la moglie, ed …....
— E siete andata a
letto con suo marito, non lo negate Eleonora. Volevate scoprire qualcosa: avete
scoperto qualcosa? No, come immaginavo. Vi ha, per lo meno, soddisfatta?
Eleonora Danieli arrossì e disse, con un fil di voce:
— Sì, è stato
piacevole. E non dubito che voi abbiate…..
— Oh, io ho giocato al
golf con Ernesto Giribaldi che si dà delle arie di seduttore. Era raggiante per
avervi avuta. Non mi ci è voluto molto per capire cosa era successo. E bastato
nominarvi che i suoi occhi si sono illuminati ed ha assunto un’aria da pavone.
Al contrario io non ho corteggiato la moglie che si vede lontano un miglio che
ama, con tutta se stessa, il marito.
I Giribaldi si erano avvicinati, e con loro furono
scambiate poche parole.
La signora Giribaldi, che indossava un costume
alquanto audace che le scopriva le spalle, l’inizio del seno e i polpacci,
raccontò che le due bimbe erano tornate quel mattino a Genova con
la governante. Suo marito, impeccabile nella sua tenuta da
spiaggia, indifferente alla presenza di Eleonora, si lagnò del caldo.
— Isabella, hai la
chiave della cabina? — domandò a sua moglie, quando ebbero lasciato D’Annunzio
ed Eleonora, e si furono fermati in cima alla scala, a dieci passi di
distanza.
— Eccola — disse
la moglie. — Vai a leggere il giornale?
— Sì, a meno che tu
non voglia far quattro passi con me.
— Sarà meglio nel
pomeriggio, stamattina debbo scrivere alcune lettere.
— D'accordo. Nel
pomeriggio faremo una gita sulle rocce.
Eleonora e D’Annunzio si guardarono con
sorpresa.
L'annuncio di quella passeggiata era casuale, oppure
si trovavano, contrariamente a quel che si aspettavano, proprio alla presenza
della coppia che cercavano?
Eleonora tentò di ridere:
— Il cuore mi batte
violentemente. Tuttavia mi rifiuto assolutamente — ella mormorò — di credere a una cosa simile. Io e mio
marito non abbiamo mai litigato, diceva ieri la signora. No, è chiaro che è una
coppia che va d'accordo perfettamente, anche
se lui non le è fedele ed io ne sono la prova. Avete visto con quanta nonchalance
ha fatto finta di non conoscermi.
— Vero. Vedremo fra
poco, a Nozarego, se uno di loro raggiunge il fratello e la sorella...
Nessun commento:
Posta un commento