Il Club è la terza ed ultima parte della Trilogia di Eleanor. Jean-David, il marito di Eleanor, vuole spingere i giochi erotici con la moglie sino all’estremo. Così le propone di prostituirsi in un bordello di lusso denominato Il Club.
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Il Club è quanto
di più bello Eleanor abbia mai
visto. E’ situato in una posizione stupenda, circondato da un parco chiuso tra
un fiume e un bosco. All’ingresso fanno mostra di se due simmetrici giardini
all'italiana, ben disegnati e curati alla perfezione.
Affascinata sosta un attimo sulla soglia, guardando dapprima
i giardini e il verde prato che scende fino al fiume, poi le morbide colline
più in alto. Il bosco sale aprendosi lungo il monte. E’ qua e là fitto d’ombra,
con larghi spiazzi e termina su di un poggio, da dove, ella sa, si scorge
lontano il lago e la valle, verde e soleggiata.
E’ titubante ad
entrare, ma poi vince la propria paura.
A quell'ora, non ancora tarda, il Club è vuoto. La riceve un anziano
signore, distinto, che si congratula della sua bellezza. Il suo nome è Mistral de la Sena.
Mistral la guida attraverso un
lungo corridoio, tra mobili d'epoca, soffici divani, lampade a luci soffuse e
almeno mille candele con le fiamme palpitanti. E poi ci sono i fiori: felci,
gardenie, orchidee, fucsie a rami pendenti, ibischi, bocche di leone,
delphinium e altri.
Mistral aiuta Eleanor a sedere e poi sposta la sua sedia vicino a lei. Rimangono
così, fianco a fianco.
- Queste capanne
sono riservate alle coppie ospiti del Club. Lei potrà anche essere richiesta da
una coppia. Suo marito le ha spiegato le regole del Club?
- Vagamente.
Mistral sorride.
- Il Club è essenzialmente una scuola, una scuola di sesso. Le ragazze
che frequentano il Club studiano l’uomo, il sesso maschile e le forme di
piacere che una donna può rendere all’uomo. Ogni sorta di piacere. Mi creda,
sono una classe privilegiata di ragazze, scelte tra le più belle e tra le più
socialmente elevate. Ragazze simili sono poi molto ricercate come mogli. Il
loro programma di insegnamento è difficile da descrivere.
Mistral fa una pausa. Eleanor
ne approfitta per domandare:
- Ma in cosa consiste l’istruzione?
- Dalle normali discipline scolastiche alle lezioni di sesso
pratiche. Sono soprattutto queste che distinguono il Club da ogni altra scuola.
Qui la fanciulla, che deve essere rigorosamente vergine e dichiarare di non
aver mai avuto rapporti sessuali di nessun genere, è istruita nell’arte della
seduzione e nel come rendere felice un uomo con il proprio corpo. Le si insegna
di tutto: come manipolare una verga con la mano, con la bocca, con la vagina e
con l’ano. Le si insegna a bere lo sperma, le si insegna ad avere rapporti con
più uomini, e così via. Sia le fanciulle che i loro istruttori avranno il volto
coperto e non potranno mai rivelare la loro identità. Si ritiene che debbano
incarnare l'ideale di poter fare poche cose superlativamente bene, piuttosto
che fare un mucchio di cose niente affatto bene. Grazia e forza, del corpo e
dell'animo, sono lo scopo ultimo del Club. Qui una fanciulla è più facile che
venga punita per un’andatura cascante che per non aver ricordato una data
storica.
Le viene comunicato che due
ospiti hanno chiesto di lei. Si sente morire, vorrebbe scappare. Ma il
pensiero dei rimproveri di Jean-David
la trattiene.
Una corrente di aria calda le giunge al viso, dalla porta. Ed
è quella corrente d'aria calda che la riconduce di colpo all’immediata realtà.
Due uomini entrano nella stanza.
Sono padre e figlio.
Il giovane non è niente male, il vecchio deve avere sui sessanta anni.
Ha i capelli grigi, pettinati con cura all'indietro e tagliati corti. Arriva a
mala pena alla spalla del figlio ed
è piuttosto tozzo, ha il viso grassoccio un po' congestionato e l'espressione
gioviale di chi è dedito al bere. Un gaudente
senza dubbio.
Gentilmente le sussurra:
- Lei è semplicemente
deliziosa.
I suoi occhi tradiscono, però, la lussuria. Rivolgendosi al figlio dice:
- Paul, ti presento Eleanor.
Un regalo più bello non poteva capitarci.
Paul abbozza un sorriso
imbarazzato. Eleanor comincia ad
avere paura. I vecchi l'hanno sempre
intimidita. Per di più prova una certa repulsione.
I due le si
avvicinano, ostentando entrambi un sorriso. Ma mentre il sorriso del giovane è aperto e franco, quello del vecchio le causa un disagio
indefinibile. Gli sguardi di sottecchi che le lancia la dicono lunga sulle idee
che ha in testa. Le ispira un’avversione subitanea, le dà una specie
d’impazienza e di fastidio quasi acre.
Eleanor si ferma a riflettere. Le
sue paure sono senza giustificazioni. Quegli uomini hanno pagato per avere il suo corpo e se non le useranno
violenza possono fare ciò che vogliono. Ciò che la ferisce è che lo sguardo del
vecchio le dà la sensazione di
essere solo un pezzo di carne.
- È davvero deliziosa
- ripeté lui, avvicinandosi a guardarla più da vicino con un'aria così
licenziosa da farle venire la pelle d'oca.
- Si spogli!
Il tono imperioso non ammette repliche. Quell'uomo la disgusta, vorrebbe poter non
ubbidire, ma è incapace di abbozzare il pur minimo gesto di difesa.
Quello che accadde subito dopo è stranamente
inaspettato. La coglie di sorpresa, poiché agisce cosi fulmineamente da trovare
impreparate tutte le sue difese. Il vecchio
ha conficcato a coltello le mani tra le sue cosce contratte e ora le divarica a
forza le gambe, facendola urlare di dolore.
La rosea vulva rimane aperta per lui, con le grandi
labbra dischiuse, e, ancor prima che formuli un pensiero, il membro di nuovo
rigido e grosso si inserisce tra esse allargandole mentre la penetra.
Vorrebbe urlare, ma dalla sua gola esce soltanto un
gemito. Si sente morire di vergogna e di disgusto, ma il suo sesso comincia a
reagire alle frenetiche carezze dell'uomo.
Il colpo che le ha assestato è stato secco e preciso. Il pene non riesce a
raggiungere il fondo della sua vagina, ma in compenso la dilata ogni oltre
dire.
Vorrebbe sfuggire alla sofferenza deliziosa e intende
sottrarvisi, ma è troppo tardi. La mente non può più interferire. I muscoli
interni, laggiù, si contraggono, lo stringono, la dentro, lo liberano, lo
riprendono.
Il vecchio
le piazza le mani sotto le ascelle bagnate e da lì comincia le sue ricerche.
Sposta i palmi sui fianchi tremanti, poi afferra i seni colmi, facendole male.
Resta per un momento immobile, con una mammella in ciascuna mano. Le sue dita
si premono nelle carni elastiche e sudate. Adesso si è appiccicato al ventre
di Eleanor e comincia a pomparla, di
nuovo, ritmicamente.
Eleanor, nonostante le avvisaglie
di piacere, si augura che l’uomo
eiaculi subito, ma deve ricredersi. Ha una resistenza fuori del comune.
Comincia a contare i colpi che le assesta. Dopo trecento smette di contare. Le
labbra dell’uomo prendono possesso
delle sue, le schiacciano, la lingua forza i suoi denti e penetra nel palato.
Si sente vagellare. Non voglio, pensa, è una cosa ripugnante, ma a quanto pare
il suo sesso non risponde al cervello.
Dopo i due uomini
a possederla sono due giovani e
affascinanti fratelli.
I due fratelli fanno all'amore in un modo così professionistico da
farle pensare che forse è lei che dovrà pagare loro. Comunque ben presto si
sente meravigliosamente distesa. Non le chiedono niente sul piano emotivo. Il
piacere è offerto e preso, ma non ci sono ansiose ricerche, come sempre accade
nelle relazioni basate sull'amore, per sapere se qualcosa del piacere resta e
si sublima in un affetto duraturo.
Si esibiscono come ottimi
trapezisti e quando ognuno di loro ha scaricato il suo seme, si sentono soddisfatti
non tanto per il proprio godimento, ma per quello che hanno dato. Si
riconoscono come soci di uno stesso circolo e si sorridono non
per il rapporto che hanno stabilito, ma per la comune appartenenza a quella
ristretta società che sa concepire quel modo di vivere. Per loro, Eleanor è soltanto una donna emancipata a cui devono tutto il
loro rispetto.
Eleanor ha dato la sua disponibilità al Club per una settimana e benchè Jean-David le abbia chiesto di poterla rivedere a casa sua, non se
la sente di accettare.
Le hanno chiesto se
preferisce ricevere i clienti di
giorno o di notte. Sceglie il giorno. Sono quattro giorni che è al Club ed ha partecipato ad una decina di
incontri. Quasi sempre plurimi. Prova a fare una conta dei falli che ha fatto
zampillare, ma è una conta approssimativa. In realtà non ricorda bene.
Quotidianamente è lordata di
saliva e di sperma. Sudori sconosciuti si mescolano al proprio sudore. E le
parti del suo corpo, più costantemente violate, le sembrano divenute più
sensibili, piú belle, come nobilitate: la sua bocca serrata su sessi anonimi,
le punte dei suoi seni a volte palpeggiati dolcemente, con delicatezza e a
volte strofinati da voraci mani indelicate, ma soprattutto la vulva quasi
sempre piena di sessi traboccanti sperma.
Si stupisce di accettare
quella condizione, ma i complimenti di Jean-David
la portano a degradarsi con voluttà. E
poi, i clienti del Club, con poche
esclusioni, sono quasi sempre uomini
bellissimi. Non ne ha un ricordo preciso, ad eccezione di Friedrich e Heinrich.
Solo poche ore prima, un negro, il cui fallo l’ha fatta temere
di essere squartata, l’ha arata così a lungo, ore, che quando lo sperma si è
riversato in lei, dopo molte estasi, è crollata svenuta.
Non ne ricorda il volto, ma
non lo dimenticherà mai per l’ostinata violenza e il ritmo frenetico con cui
l’ha scavata più di quanto lo sia mai stata in precedenza e che l’ha fatta
godere più di quanto abbia mai goduto prima.
Ed ora che sta per lasciare il Club confessa a Mistral
i suoi rimpianti.
I seni di Eleanor si sollevano tranquilli, appena
tesi, e rigonfi ancora di sangue.
- E’ trascorso così poco tempo - ella dice, - da quando sono al Club, ed ho imparato tanto.
- Cosa hai imparato, Eleanor? -
- Ho imparato l'amore, Mistral. Tutto l'amore. Soltanto l'amore.
- L'amore?
- L'amore! - esclama la fanciulla,
e sorride un poco. - Ho imparato questo
dell'amore, caro Mistral, e cioè che nessuna parola può esprimerlo. Nessuna
parola, nessuna poesia, nessuna statua, nulla. Ho imparato l'indicibile pena e
l'indicibile dolcezza racchiuse nell'amore.
Rimane a labbra socchiuse
come per parlare ancora, ma la voce le muore in gola.
Mistral la guarda studiando le luci e le ombre che le si muovono sul
viso. L'intensa bellezza creata dalla passione le è ormai svanita dai tratti.
E’ soffusa invece di una luce gioiosa emanata dagli occhi chiusi, e da
un'espressione di morbido, intimo incanto, quasi di potere e di trionfo, che
ridona alla sua estrema leggiadria il senso del mistero e dell'inaccessibile.
Nel vecchio uomo per contro il
sentimento del compiuto si va dissolvendo: gli rinasce in cuore il desiderio.
Egli si piega e le preme le labbra nella dolce fossa fra i seni. Ella ride
gaia.
- Perché ridi? -
- Rido perché mi batte pazzamente il cuore. Ed anche perché... -
s'interrompe, apre gli occhi e lo guarda.
- Ebbene, per quale altra cosa? -
- Amore - mormora - anche
perché non avrei mai creduto di poter provare piacere con un uomo di quasi
quaranta anni più di me!
- Ma tu tremi, Eleanor! -
- Fa fresco - dice la fanciulla
con un dolce ingannevole sorriso. - Si è
messo a far fresco di colpo! -
Poi arriva suo marito.
Attimi, poi corre incontro a
Jean-David. Lo bacia, e nel bacio il
giovane avverte il sapore dello
sperma. Alla sua perplessità confessa, ridendo, di aver fatto l’amore con Mistral.
- Lo amo come amerei un padre.
Jean-David tace. Si ritrae dal bacio e la guarda con esitazione. Non
hanno mai parlato di quell’aspetto del problema che si affaccia per la prima
volta. Ma Eleanor lo rassicura.
Fuori dal Club gli sarà fedele.
Purché, e ride gioiosamente, Jean-David
le prometta di gioire in lei non meno di tre volte il giorno.
- Perché tre volte?, - chiede.
- Perché ho tre orifizi, - risponde seria Eleanor.
Jean-David guarda la fanciulla:
un tremito d'ombre le si muove sul viso mentre ella osserva pensosa il suo
giovane amore: la voce si è fatta grave. Le labbra socchiuse esprimono un caldo
senso d'attesa ed è bella, così indicibilmente bella e attraente che un
fremito percorre Jean-David. Egli è
avvolto allora da un'ondata di gioia, e sente che il suo spirito si è liberato
da ogni costrizione, capace ormai di abbracciare il mondo intero.
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- La Trilogia di Eleanor - Trama
- Introduzione ad Eleanor di Eleanor LeJune
- Eleanor di Eleanor LeJune
- Un brano tratto dal Romanzo Eleanor di Eleanor LeJune
- Mark e Claudine
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