mercoledì 29 maggio 2013

Il Club


Il Club è la terza ed ultima parte della Trilogia di Eleanor. Jean-David, il marito di Eleanor, vuole spingere i giochi erotici con la moglie sino all’estremo. Così le propone di prostituirsi in un bordello di lusso denominato Il Club.



Il Club è quanto di più bello Eleanor abbia mai visto. E’ situato in una posizione stupenda, circondato da un parco chiuso tra un fiume e un bo­sco. All’ingresso fanno mostra di se due simmetrici giardini all'italiana, ben disegnati e curati alla perfezione.
Affascinata sosta un attimo sulla soglia, guardando dapprima i giardini e il verde prato che scende fino al fiume, poi le mor­bide colline più in alto. Il bosco sale aprendosi lungo il monte. E’ qua e là fitto d’ombra, con larghi spiazzi e termina su di un poggio, da dove, ella sa, si scorge lontano il lago e la valle, verde e soleggiata.
 E’ titubante ad entrare, ma poi vince la propria paura.
A quell'ora, non ancora tarda, il Club è vuoto. La riceve un anziano signore, distinto, che si congratula della sua bellezza. Il suo nome è Mistral de la Sena.
Mistral la guida attraverso un lungo corridoio, tra mo­bili d'epoca, soffici divani, lampade a luci soffuse e almeno mille candele con le fiamme palpitanti. E poi ci sono i fiori: felci, gardenie, orchidee, fucsie a rami pendenti, ibischi, bocche di leone, delphinium e altri.
Mistral aiuta Eleanor a sedere e poi sposta la sua sedia vicino a lei. Rimangono così, fianco a fianco.
- Queste capanne sono riservate alle coppie ospiti del Club. Lei potrà anche essere richiesta da una coppia. Suo marito le ha spiegato le regole del Club?
- Vagamente.
Mistral sorride.
- Il Club è essenzialmente una scuola, una scuola di sesso. Le ragazze che frequentano il Club studiano l’uomo, il sesso maschile e le forme di piacere che una donna può rendere all’uomo. Ogni sorta di piacere. Mi creda, sono una classe privilegiata di ragazze, scelte tra le più belle e tra le più socialmente elevate. Ragazze simili sono poi molto ricercate come mogli. Il loro programma di insegnamento è difficile da descrivere.
Mistral fa una pausa. Eleanor ne approfitta per domandare:
- Ma in cosa consiste l’istruzione?
- Dalle normali discipline scolastiche alle lezioni di sesso pratiche. Sono soprattutto queste che distinguono il Club da ogni altra scuola. Qui la fanciulla, che deve essere rigorosamente vergine e dichiarare di non aver mai avuto rapporti sessuali di nessun genere, è istruita nell’arte della seduzione e nel come rendere felice un uomo con il proprio corpo. Le si insegna di tutto: come manipolare una verga con la mano, con la bocca, con la vagina e con l’ano. Le si insegna a bere lo sperma, le si insegna ad avere rapporti con più uomini, e così via. Sia le fanciulle che i loro istruttori avranno il volto coperto e non potranno mai rivelare la loro identità. Si ritiene che debbano incarnare l'ideale di poter fare poche cose superlativamente bene, piuttosto che fare un mucchio di cose niente affatto bene. Grazia e forza, del corpo e dell'animo, sono lo scopo ultimo del Club. Qui una fanciulla è più facile che venga punita per un’andatura cascante che per non aver ricordato una data storica.
Le viene comunicato che due ospiti hanno chiesto di lei. Si sente morire, vorrebbe scappare. Ma il pensiero dei rimproveri di Jean-David la trattiene.
Una corrente di aria calda le giunge al viso, dalla porta. Ed è quella corrente d'aria calda che la ricon­duce di colpo all’immediata realtà. Due uomini entrano nella stanza.
Sono padre e figlio. Il giovane non è niente male, il vecchio deve avere sui sessanta anni. Ha i capelli grigi, pettinati con cura all'indietro e tagliati corti. Arriva a mala pena alla spalla del figlio ed è piuttosto tozzo, ha il viso grassoccio un po' congestionato e l'espressione gioviale di chi è dedito al bere. Un gaudente senza dubbio.
Gentilmente le sussurra:
- Lei è semplicemente deliziosa.
I suoi occhi tradiscono, però, la lussuria. Rivolgendosi al figlio dice:
- Paul, ti presento Eleanor. Un regalo più bello non poteva capitarci.
Paul abbozza un sorriso imbarazzato. Eleanor comincia ad avere paura. I vecchi l'hanno sempre intimidita. Per di più prova una certa repulsione.
I due le si avvicinano, ostentando entrambi un sorriso. Ma mentre il sorriso del giovane è aperto e franco, quello del vecchio le causa un disagio indefinibile. Gli sguardi di sottecchi che le lancia la dicono lunga sulle idee che ha in testa. Le ispira un’avversione subitanea, le dà una specie d’impazienza e di fastidio quasi acre.
Eleanor si ferma a riflettere. Le sue paure sono senza giustificazioni. Quegli uomini hanno pagato per avere il suo corpo e se non le useranno violenza possono fare ciò che vogliono. Ciò che la ferisce è che lo sguardo del vecchio le dà la sensazione di essere solo un pez­zo di carne.
- È davvero deliziosa - ripeté lui, avvicinando­si a guardarla più da vicino con un'aria così licenziosa da farle venire la pelle d'oca.
- Si spogli!
Il tono imperioso non ammette repliche. Quell'uomo la disgusta, vorrebbe poter non ubbidire, ma è incapace di abbozzare il pur minimo gesto di difesa.
Quello che accadde subito dopo è stranamente inaspettato. La coglie di sorpresa, poiché agisce cosi fulmineamente da trovare impreparate tutte le sue difese. Il vecchio ha conficcato a coltello le mani tra le sue cosce contratte e ora le divarica a forza le gambe, facendola urlare di dolore.
La rosea vulva rimane aperta per lui, con le grandi labbra dischiuse, e, ancor prima che formuli un pensiero, il membro di nuovo rigido e grosso si inserisce tra esse allargandole men­tre la penetra.
Vorrebbe urlare, ma dal­la sua gola esce soltanto un gemito. Si sente morire di vergogna e di disgusto, ma il suo sesso comincia a reagire alle frenetiche ca­rezze dell'uomo. Il colpo che le ha assestato è stato secco e preciso. Il pene non riesce a raggiungere il fondo della sua vagina, ma in compenso la dilata ogni oltre dire.
Vorrebbe sfuggire alla sofferenza deliziosa e intende sottrarvisi, ma è troppo tardi. La mente non può più interfe­rire. I muscoli interni, laggiù, si contraggono, lo stringono, la dentro, lo liberano, lo riprendono.
Il vecchio le piazza le mani sotto le ascelle bagnate e da lì comincia le sue ricerche. Sposta i palmi sui fian­chi tremanti, poi afferra i seni colmi, facendole male. Resta per un momento immobile, con una mammella in ciascuna mano. Le sue dita si premono nelle carni ela­stiche e sudate. Adesso si è appiccicato al ventre di Eleanor e comincia a pomparla, di nuovo, ritmicamente.
Eleanor, nonostante le avvisaglie di piacere, si augura che l’uomo eiaculi subito, ma deve ricredersi. Ha una resistenza fuori del comune. Comincia a contare i colpi che le assesta. Dopo trecento smette di contare. Le labbra dell’uomo prendono possesso delle sue, le schiacciano, la lingua forza i suoi denti e penetra nel palato. Si sente vagellare. Non voglio, pensa, è una cosa ripugnante, ma a quanto pare il suo sesso non risponde al cervello.
Dopo i due uomini a possederla sono due giovani e affascinanti fratelli.
I due fratelli fanno all'amore in un modo così professioni­stico da farle pensare che forse è lei che dovrà pagare loro. Comunque ben presto si sente meravigliosamente distesa. Non le chiedono niente sul piano emotivo. Il piacere è offerto e preso, ma non ci sono ansiose ricerche, come sempre accade nelle relazioni basate sull'amore, per sapere se qual­cosa del piacere resta e si sublima in un af­fetto duraturo.
Si esibiscono come ottimi trapezisti e quando ognuno di loro ha scaricato il suo seme, si sentono soddisfatti non tanto per il proprio godimento, ma per quello che hanno dato. Si riconoscono come soci di uno stesso circolo e si sorridono non per il rapporto che hanno stabilito, ma per la comune appartenenza a quella ristretta società che sa concepire quel modo di vivere. Per loro, Eleanor è soltanto una donna emancipata a cui devono tutto il loro rispetto.
Eleanor ha dato la sua disponibilità al Club per una settimana e benchè Jean-David le abbia chiesto di poterla rivedere a casa sua, non se la sente di accettare.
Le hanno chiesto se preferisce ricevere i clienti di giorno o di notte. Sceglie il giorno. Sono quattro giorni che è al Club ed ha partecipato ad una decina di incontri. Quasi sempre plurimi. Prova a fare una conta dei falli che ha fatto zampillare, ma è una conta approssimativa. In realtà non ricorda bene.
Quotidianamente è lordata di saliva e di sperma. Sudori sconosciuti si mescolano al proprio sudore. E le parti del suo corpo, più costantemente violate, le sembrano divenute più sensibili, piú belle, come nobilitate: la sua bocca serrata su sessi anonimi, le punte dei suoi seni a volte palpeggiati dolcemente, con delicatezza e a volte strofinati da voraci mani indelicate, ma soprattutto la vulva quasi sempre piena di sessi traboccanti sperma.
Si stupisce di accettare quella condizione, ma i complimenti di Jean-David la portano a degradarsi con voluttà.  E poi, i clienti del Club, con poche esclusioni, sono quasi sempre uomini bellissimi. Non ne ha un ricordo preciso, ad eccezione di Friedrich e Heinrich.
Solo poche ore prima, un negro, il cui fallo l’ha fatta temere di essere squartata, l’ha arata così a lungo, ore, che quando lo sperma si è riversato in lei, dopo molte estasi, è crollata svenuta.
Non ne ricorda il volto, ma non lo dimenticherà mai per l’ostinata violenza e il ritmo frenetico con cui l’ha scavata più di quanto lo sia mai stata in precedenza e che l’ha fatta godere più di quanto abbia mai goduto prima.
Ed ora che sta per lasciare il Club confessa a Mistral i suoi rimpianti.
I seni di Eleanor si sollevano tranquilli, appena tesi, e rigonfi ancora di sangue.
- E’ trascorso così poco tempo - ella dice, - da quando sono al Club, ed ho imparato tanto.
- Cosa hai imparato, Eleanor? -
- Ho imparato l'amore, Mistral. Tutto l'amore. Sol­tanto l'amore.
- L'amore?
- L'amore! - esclama la fanciulla, e sorride un poco. - Ho imparato questo dell'amore, caro Mistral, e cioè che nessuna parola può esprimerlo. Nessuna parola, nes­suna poesia, nessuna statua, nulla. Ho imparato l'indicibile pena e l'indicibile dolcezza racchiuse nell'amore.
Rimane a labbra socchiuse come per parlare ancora, ma la voce le muore in gola.
Mistral la guarda studiando le luci e le ombre che le si muovono sul viso. L'intensa bellezza creata dalla passione le è ormai svanita dai tratti. E’ soffusa invece di una luce gioiosa emanata dagli occhi chiusi, e da un'espressione di morbido, intimo incanto, quasi di potere e di trionfo, che ridona alla sua estrema leggiadria il senso del mistero e dell'inaccessibile. Nel vecchio uomo per contro il sentimento del compiuto si va dissolvendo: gli rinasce in cuore il desiderio. Egli si piega e le preme le labbra nella dolce fossa fra i seni. Ella ride gaia.
- Perché ridi? -
- Rido perché mi batte pazzamente il cuore. Ed anche perché... - s'interrompe, apre gli occhi e lo guarda.
- Ebbene, per quale altra cosa? -
- Amore - mormora - anche perché non avrei mai creduto di poter provare piacere con un uomo di quasi quaranta anni più di me!
- Ma tu tremi, Eleanor! -
- Fa fresco - dice la fanciulla con un dolce ingannevole sorriso. - Si è messo a far fresco di colpo! -
Poi arriva suo marito.
Attimi, poi corre incontro a Jean-David. Lo bacia, e nel bacio il giovane avverte il sapore dello sperma. Alla sua perplessità confessa, ridendo, di aver fatto l’amore con Mistral.
- Lo amo come amerei un padre.
Jean-David tace. Si ritrae dal bacio e la guarda con esitazione. Non hanno mai parlato di quell’aspetto del problema che si affaccia per la prima volta. Ma Eleanor lo rassicura. Fuori dal Club gli sarà fedele. Purché, e ride gioiosamente, Jean-David le prometta di gioire in lei non meno di tre volte il giorno.
- Perché tre volte?, - chiede.
- Perché ho tre orifizi, - risponde seria Eleanor.
Jean-David guarda la fanciulla: un tremito d'ombre le si muo­ve sul viso mentre ella osserva pensosa il suo giovane amore: la voce si è fatta grave. Le labbra socchiuse esprimono un caldo senso d'attesa ed è bella, così indicibil­mente bella e attraente che un fremito percorre Jean-David. Egli è avvolto allora da un'ondata di gioia, e sente che il suo spirito si è liberato da ogni costrizione, capace ormai di abbracciare il mondo intero.

Links collegati



Nessun commento:

Posta un commento